Specialista in chirurgia traumatologica

Fratture del pilone: ​​un nuovo sistema di classificazione basato sulla TAC.

In realtà, le fratture del pilone sono classificate secondo i sistemi di classificazione AO ​​e Ruedi Allgower basati sui raggi X. Queste classificazioni sono meno riproducibili e non forniscono le informazioni necessarie per una corretta pianificazione chirurgica. Scopo dello studio è di (1) proporre un nuovo sistema di classificazione basato sulla TAC; (2) per verificare il valore prognostico di questa classificazione e (3) per valutare la sua affidabilità e (4) riproducibilità. Abbiamo rivisto retrospettivamente 71 casi di frattura del pilone. Tutte le fratture sono state classificate secondo AO, Ruedi Allgower e il nuovo sistema di classificazione proposto da 5 chirurghi. La valutazione clinica e radiografica è stata eseguita con un follow-up medio di 36 mesi. Il valore K di Cohen è stato calcolato al fine di valutare l’accordo tra osservatore e intraosservatore. Sessantaquattro delle 71 fratture guarite. Il punteggio medio AOFAS era 91,7 ± 7,8 nel tipo I della nuova classificazione proposta, 87,7 ± 7,8 nel tipo II, 82 ± 18,6 nel tipo III e 67,2 ± 20,9 in tipo IV. Utilizzando il sistema di classificazione AO ​​il valore medio ponderato in K tra i cinque revisori era 0,51; usando la classificazione Ruedi Allgower era 0,50 e usando il nuovo sistema di classificazione era 0,88 (p <0,0005). Questo studio ha dimostrato che il nuovo sistema di classificazione è prognostico, affidabile e riproducibile. Inoltre fornisce una nuova classificazione orientata al trattamento per questa frattura stimolante che influenza la qualità della vita dei pazienti più delle malattie croniche come il diabete e la coronaropatia o le fratture pelviche.

Classificazione delle fratture del pilone

La Classificazione è stata presentata per la prima volta in occasione del 34° Congresso Nazionale della Società Italiana della Caviglia e del Piede (S.I.C.P.) nel mese di Maggio 2016.
Autori: dr. Domenico Tigani, dr. Danilo Leonetti / Ospedale Maggiore di Bologna